Francisco Spineda de Cataneis
Francisco Spineda de Cataneis
Soneto
Laltéra Mole u' 'l Pescator risiede
Ceda a questa del Mafra ogni suo vanto,
che quella, che un Di eresse entro a Bisanto
Il Magno Constantín, vinta, le cede.
Cosi fan quante il vago Sol ne vede
Al Tamígi, alla Scenna, e in ogni canto
Del Pó, dell' Istro, e Manzanar. Pur tanto
In pochi Mesì, il RE GIOVAN, cí diede!
Quanto il Mondo ha nel sen degno dí onore
Quivi sí mira! Or' opra tal, chi féo,
Sia Principe, sia Rè, sia Imperadore?
In questa Mole ecielsa, almo Trofeo
Della Sua gran Pietà, del Suo gran Core,
Il Fíglivol dí David vincer protéo.
Il conte[...], Umilissimo, divotissimo, obequiosissimo servidore perpetuo Per il celebre Monastero, e Nobilissimo Tempio che la Sacra Real Maestá di Giovanni V. Ré di Portogallo, dell' Algarbie, dell' Indie etc. Ha fatti eriggere al Mafra. Sonetto. [1730] [BN: L 593 / 44 A]